Il network del Global Compact
Partendo dall’idea che il mondo delle imprese è parte integrante della soluzione alle sfide poste dalla globalizzazione, l’ONU ha lanciato una proposta di collaborazione a scala globale, il Global Compact (GC), che propone di "unire la forza dei mercati all'autorevolezza degli ideali universali […] ed abbracciare, promuovere e far rispettare i valori fondamentali che toccano i diritti dell'uomo, le condizioni di lavoro e l'ambiente". Un contratto morale, dunque, non giuridicamente vincolante, per responsabilizzare le imprese a promuovere ed applicare valori comuni e principi universali; un'iniziativa volontaria di cittadinanza d'impresa per sostenere processi di responsabilità in grado di sviluppare dialogo sociale attraverso il coinvolgimento di tutti i possibili attori: governi, imprese, organizzazioni della società civile.
La fase operativa è stata formalizzata nel 2000, da allora il GC si è sviluppato rapidamente ed oggi è un network composto da centinaia di attori che opera tramite una rete composta da un ufficio centrale e cinque agenzie di riferimento: l’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani (UNHCHR), il Programma delle Nazioni Unite sull’Ambiente (UNEP), l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO).
La fase operativa è stata formalizzata nel 2000, da allora il GC si è sviluppato rapidamente ed oggi è un network composto da centinaia di attori che opera tramite una rete composta da un ufficio centrale e cinque agenzie di riferimento: l’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani (UNHCHR), il Programma delle Nazioni Unite sull’Ambiente (UNEP), l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO).
Ha una struttura aperta e volontaria, che coinvolge un’ampia gamma di stakeholder su scala globale per promuovere un’effettiva cittadinanza d’impresa responsabile, ed utilizza un approccio di governance, all’interno di una struttura coesa ed integrata, improntato alla trasparenza ed al dialogo, per rendere i 10 Principi su cui si basa parte integrante delle strategie aziendali e facilitare il raggiungimento di soluzioni efficaci ed efficienti identificando, altresì, buone prassi da seguire.
Diritti umani
I - Alle imprese è richiesto di promuovere e rispettare i diritti umani universalmente riconosciuti nell'ambito delle rispettive sfere di influenza. II - Alle imprese è richiesto di assicurarsi di non essere, seppure indirettamente, complici negli abusi dei diritti umani.
La natura universale dei diritti umani, riconosciuti a tutti indistintamente, li colloca alla base del diritto internazionale; le tematiche relative diventano, allora, questioni sempre più importanti, soprattutto per le imprese multinazionali che operano ad una scala globale. Tra gli impegni che si possono individuare: la promozione al rispetto delle leggi; la risposta agli interessi dei consumatori (l’informazione sempre più diffusa, infatti, consente ai consumatori di essere sempre più consapevoli sull’origine dei prodotti e sulle loro modalità di produzione); la gestione della catena di produzione (approvvigionamento e manifattura globalizzate, comportano che l’impresa deve vigilare attentamente lungo tutto il percorso della catena produttiva); la costruzione di una rete di buone relazioni nelle comunità in cui si opera.
Lavoro
III - Alle imprese è richiesto di sostenere la libertà di associazione dei lavoratori e riconoscere il diritto alla contrattazione collettiva. IV - Alle imprese è richiesto di sostenere l'eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato ed obbligatorio. V - Alle imprese è richiesto di sostenere l’effettiva eliminazione del lavoro minorile. VI - Alle imprese é richiesto di sostenere l’eliminazione di ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione.
Dalla Dichiarazione dell’ILO sui principi ed i diritti fondamentali nel lavoro adottata nel 1998, derivano le linee guida da cui discendono i Principi del GC inerenti al lavoro. I lavoratori devono godere del diritto di creare organizzazioni e di farle riconoscere rappresentative ai fini della contrattazione collettiva; le imprese devono impegnarsi ad abolire il lavoro forzato ed obbligatorio, perseguire politiche per promuovere uguaglianza di opportunità e trattamento in materia di occupazione, e rispettare l’età minima di accesso al lavoro. La garanzia del rispetto del diritto alla rappresentanza, poi, facilita l’individuazione di risposte a livello locale alle sfide dell’economia globale e rappresenta la base per una crescita sostenibile.
Ambiente
VII - Alle imprese è richiesto di sostenere un approccio preventivo verso le sfide ambientali. VIII - Alle imprese é richiesto di intraprendere delle iniziative che promuovano una maggiore responsabilità ambientale. IX - Alle imprese é richiesto di incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie che rispettino l’ambiente.
Con l’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), l'ONU inizia una forte azione in difesa dell'ambiente. I Principi in merito espressi dal GC, sono tratti dalla Dichiarazione sullo Sviluppo Sostenibile, Agenda 21; il capitolo 30 di A21, in particolare, evidenzia come il commercio ed il mondo imprenditoriale devono svolgere un ruolo fondamentale nella salvaguardia delle risorse ambientali, con l’utilizzo di processi produttivi più puliti ed una gestione sempre più eco-responsabile. Prevenire danni all'ambiente implica dei costi, è altrettanto vero, però, che ripararli è molto più dispendioso, sia in termini economici che di reputazione; investire in processi produttivi rispettosi dell'ambiente, quindi, ha un ritorno economico di lungo periodo. Per attuare tali comportamenti occorre avere un'ottima consapevolezza delle condizioni ambientali delle aree in cui si opera e sviluppare un approccio sostenibile dell’intero ciclo produttivo in grado di gestire gli imprevisti ed assicurare la trasparenza; ma, realizzarli aumenta l’efficienza e la competitività delle imprese.
Lotta alla corruzione
X - Le imprese si impegnano a contrastare la corruzione in ogni sua forma, incluse l'estorsione e le tangenti.
Nel corso del GC Leader Summit del 2004, i leader mondiali si sono impegnati a contrastare la corruzione ed i profitti illeciti. Si è, così, arrivati ad un largo consenso sull’esigenza di combattere la corruzione grazie all’adozione del primo strumento concordato a livello globale che fornisce misure radicali relative alla prevenzione dei profitti illeciti, al riconoscimento del loro carattere criminale, nonché alla cooperazione internazionale necessaria per farvi fronte ed al recupero dei beni acquisiti con mezzi illegali.
La proposta si avvale di quattro strumenti operativi: il dialogo sulle politiche (Policy Dialogue – per la creazione di una piattaforma in grado di facilitare l’apprendimento reciproco e consentire un'azione collettiva per trovare soluzioni efficaci); il Forum per l'apprendimento (Learning Forum – per identificare le carenze d'informazioni e gestire la rete per assicurare una condivisione di risorse ed incrementare affidabilità e trasparenza); i network locali (Local Network - nazionali, regionali e di settore, che realizzano attività sul territorio replicando le esperienze del network centrale); i progetti di partenariato (Partnership Project – per condividere le esperienze e contribuire agli obiettivi di crescita economica e sviluppo sostenibile prefissati).
Il Global Compact non è, tuttavia, uno strumento regolatore o un codice di condotta, poiché non impone né controlla il comportamento o le attività delle imprese, e non è neppure uno strumento di certificazione della qualità; piuttosto, confidando sulla diffusione di una diversa e rilevante consapevolezza, rappresenta l’opportunità di esercitare una leadership illuminata per contribuire a migliorare le relazioni tra le imprese ed il contesto in cui operano, e concorrere alla creazione di un mercato globale più sostenibile e maggiormente inclusivo in cui, la responsabilità sociale, andando oltre la mera filantropia, possa esprimere una socialità più profonda e coinvolgente, in grado di determinare i necessari cambiamenti affinché i Principi diventino parte integrante della strategia e della cultura d'impresa. (© riproduzione riservata)
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Il Global Compact non è, tuttavia, uno strumento regolatore o un codice di condotta, poiché non impone né controlla il comportamento o le attività delle imprese, e non è neppure uno strumento di certificazione della qualità; piuttosto, confidando sulla diffusione di una diversa e rilevante consapevolezza, rappresenta l’opportunità di esercitare una leadership illuminata per contribuire a migliorare le relazioni tra le imprese ed il contesto in cui operano, e concorrere alla creazione di un mercato globale più sostenibile e maggiormente inclusivo in cui, la responsabilità sociale, andando oltre la mera filantropia, possa esprimere una socialità più profonda e coinvolgente, in grado di determinare i necessari cambiamenti affinché i Principi diventino parte integrante della strategia e della cultura d'impresa. (© riproduzione riservata)
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