L'uomo e l'ambiente / Yellowstone, la nascita dei parchi

Con l'idea di creare delle aree protette per preservarne la monumentalità e la bellezza naturale, nel nord America si sviluppa a metà Ottocento un movimento d'opinione di cui è figura preminente George Perkins Marsh che, nel libro Man and Nature, applicando un'impostazione multidisciplinare all'analisi delle modificazioni ambientali, individua con notevole spirito anticipatore anche le cause dei dissesti che in seguito colpiranno vaste zone del Pianeta; l'utilizzo incontrollato delle sue risorse ed il loro miope sfruttamento ad opera dell'uomo.

Una crescente attenzione per queste osservazioni accelera, quindi, i tempi per la creazione dei primi parchi nazionali; nel 1864, l'intera valle di Yosemite è dichiarata area protetta, ed otto anni più tardi, nel 1872, viene creato lo Yellowstone National Park, la cui istituzione è comunemente riconosciuta quale nascita del parco moderno dell'età industriale; ben presto poi, se ne aggiungono numerosi altri , gestiti però con grandi difficoltà e mancanza di risorse fino al 1916, quando vengono integrati nel National Park Service al fine di realizzare una rete nazionale di aree protette.

Un parco, quindi, inteso come un bene pubblico, per la ricreazione ed il turismo, tutelato soprattutto per custodirne le caratteristiche estetiche e la bellezza dei paesaggi e, solo indirettamente, per preservarne l'ecosistema; un'impostazione che si può comprendere meglio se si considera la storia della conquista di queste terre da parte dei coloni, istintiva ed impulsiva, e con scarsa attenzione per l’impatto provocato sugli equilibri territoriali raggiunti, nel tempo, dalle popolazioni preesistenti.

In questo quadro dagli effetti dirompenti, quale ad esempio la sistematica eliminazione dei bisonti per mettere a coltura le pianure, ma motivato dalla spinta alla crescita ed al progresso, si leva tuttavia la richiesta da parte dei settori più sensibili della società di risparmiare e preservare parti del territorio di particolare interesse come testimonianza per le generazioni future; e la motivazione che spinge in tale direzione risulta evidente se si pensa alla continua e costante ricerca di una specificità nazionale e culturale per costruire una storia e dei trascorsi mancanti, in quanto riferibili solo ad un passato molto prossimo. Le imponenti architetture geologiche consentono, invece, di creare questo legame con la nuova terra ed evidenziare, al tempo stesso, le differenze con quelle di provenienza, consolidando così un'identità collettiva e sottolineando le diversità con il passato; tali spazi sono quindi la testimonianza degli ambienti vissuti dagli antenati e, come tali, devono essere protetti per tramandarne il ricordo ed avallare la narrazione storica.

Alla semplice ma rivoluzionaria intuizione che ha ispirato la nascita di un parco nelle terre attraversate dal fiume della Pietra Gialla si deve, dunque, il formarsi del moderno messaggio della conservazione e forse, senza lo spirito di Yellowstone, oggi ben poco resterebbe di quella natura che all'epoca sembrava invece essere sconfinata ed inesauribile. Lo sviluppo delle scienze naturali aumenta, poi, l’interesse per la flora e la fauna presenti in questi habitat; ma è il Vecchio Continente, questa volta, che per primo propone un nuovo passo nell'evoluzione del pensiero ambientale. (© riproduzione riservata)
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