Geografia economica

"Gran parte della superficie terrestre è stata modificata dal lavoro degli uomini: da principio (e comunque sempre) per sopravvivere, poi in molti altri casi per migliorare la qualità della vita individuale o collettiva. La geografia economica analizza la varietà di questi comportamenti e i loro effetti sui diversi territori. In molti casi si è trattato di valorizzare risorse naturali dell’ambiente (suolo, sottosuolo, clima) per dare vita a produzioni agricole o minerarie sempre più complesse. In altri casi è prevalsa un’attività di trasformazione di alcune materie prime (prodotti agricoli, legname, fibre naturali, minerali) verso altri beni più direttamente adatti al consumo o ad altre produzioni.

È quanto ha operato dapprima l’artigianato e poi l’attività industriale. In altri casi ancora il lavoro degli uomini non produce beni materiali, bensì facilita il loro scambio (ad esempio attraverso il commercio o la finanza), oppure realizza altri servizi utili alla vita (come sanità, istruzione, turismo, pubblica amministrazione). Ognuna di queste attività si riflette sull’organizzazione territoriale e dà luogo a particolari paesaggi, cui si intrecciano gli insediamenti abitativi per la quotidianità della vita.


A sua volta, la mobilità territoriale è stata da sempre una caratteristica degli uomini: per la ricerca di cibo, per esplorare nuove possibilità di vita offerte da altri territori o per semplice curiosità. Gli spostamenti per lavoro, istruzione, commercio o turismo sono una delle principali caratteristiche del nostro tempo, intrecciate a possibilità sempre più ampie e talora frenetiche di comunicare a distanza notizie, informazioni, immagini. Comunicazioni personali e multimedialità sono infatti l’altro aspetto di un mondo sempre più interconnesso al suo interno e sempre più globalizzato.


Dal mutare dei caratteri del lavoro umano, della mobilità territoriale e delle comunicazioni sempre più intense, nonché dal proporsi di ideologie e credi religiosi i più diversi, è fortemente evoluta la stessa organizzazione sociale degli uomini, la loro vita comunitaria, i rapporti politici che li vincolano e che li contrappongono. Organizzazioni tribali, grandi civiltà, imperi, Stati nazionali ed entità sopranazionali sono mutati profondamente nel tempo. Tuttora sono assai diversi, nei vari spazi terrestri, le modalità di convivenza degli uomini, i confini del loro agire, la conflittualità tra gruppi umani.


La geografia politica offre di ciò un quadro interpretativo diacronico e sincronico. Esso si sovrappone agli scenari naturalistici, demografici, insediativi ed economici. Si tratta dell’antica realtà secondo cui “la politica cambia la geografia”. L’esercizio del potere (politico, ma spesso anche d’altra natura) è infatti uno dei fattori importanti di evoluzione territoriale. Dal canto suo, la cronaca politica reca quotidiane notizie di contrapposizioni tra gruppi umani diversi per etnia, religione o altro ancora. Il possesso sovrano e autonomo del territorio in cui vivono i singoli gruppi è problema costante, che la geopolitica studia, analizzandone le cause, i caratteri e le conseguenze. Si completa così il quadro dei principali elementi di una geografia contemporanea.


Questa conoscenza peraltro ogni giorno si arricchisce di nuove analisi, nuove conoscenze e di studi sempre più complessi e articolati, ai quali è necessario rifarsi quando si voglia capire meglio la realtà in cui viviamo."
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testo di Giacomo Corna Pellegrini / brano tratto da: Elementi di geografia economica e politica, Casari M., Corna Pellegrini G., Eva F., Carocci editore, 2003 - www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&isbn=9788843024582&Itemid=72



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