La responsabilità sociale d'impresa: per una governance nel rapporto impresa-territorio / Nascita ed evoluzione del concetto di responsabilità sociale d'impresa

L'obiettivo principale dell’attività imprenditoriale è il perseguimento dei risultati di natura reddituale; nel tempo, però, a questo fine naturale si è affiancato un interesse crescente nel prendere coscienza delle conseguenze provocate da tale attività, sia sull'ambiente interno che su quello esterno all'impresa e, per soddisfarlo, è maturata l’attenzione per i temi della sostenibilità e della responsabilità.

Qualcosa di più profondo e coinvolgente del solo essere attenti alle implicazioni verso la società, espresso nell'agire per un miglioramento complessivo e continuo. La consapevolezza dei molteplici effetti generati dall'attività d'impresa, dunque, ha spinto a proporre soluzioni per coniugare il lato competitivo con quello solidale, ed individuare nuovi modelli interpretativi di pianificazione strategica e gestionale, per definire il grado di responsabilità sociale e quantificarlo attraverso nuovi strumenti di comunicazione quali ad esempio i bilanci sociali. La sua definizione, tuttavia, è mutata nel tempo e non esiste quindi un criterio uniforme con cui poterne analizzare l'evoluzione.

Le grandi organizzazioni internazionali, per prime, hanno concorso all’azione di formazione ed orientamento alle tematiche della responsabilità sociale; a partire dal 1945, infatti, ONU, FAO, ed ILO hanno operato ispirandosi a criteri basati sull’uguaglianza dei diritti e sull’attenzione allo sviluppo economico, sociale ed ambientale. La responsabilità sociale d'impresa o corporate social responsibility (CSR), si è, poi, sviluppata in forme ed interpretazioni diverse che testimoniano la ricerca nel determinare il modo in cui possa fattivamente sostenere le imprese a raggiungere obiettivi di competitività e contribuire a sviluppare coesione sociale. Prima, come carattere distintivo commerciale, nella promozione dell'immagine aziendale; poi, come segnale di sensibilità sociale e manifestazione di attenzione nei rapporti con i dipendenti e la collettività.

In funzione del cambiamento di percezione e prospettiva da vincolo a possibile opportunità, alcuni organismi quali ISEA, SAI ed ISO, hanno messo a punto dei sistemi e degli standard internazionali di certificazione e di accreditamento relativi alle tematiche commerciali (qualità), ambientali e di sicurezza (sistemi di gestione) e sociali, attivando procedure per introdurre principi etici nella gestione aziendale.

Le diverse interpretazioni della RSI, a testimonianza della difficoltà di stabilirne con determinazione univoca forma e contenuti, non costituiscono però un limite dell'analisi, quanto l'espressione di una positiva e costante ricerca per adattarsi alle peculiarità delle singole realtà e situazioni. La sua diffusione è, così, andata di pari passo con una nuova idea di mercato: un mercato il cui funzionamento è la sintesi delle esigenze dei diversi soggetti e dove le prassi aziendalistiche si coniugano con l’attenzione all'etica sociale ed ambientale, in una logica di sostenibilità.

L'approccio ad una responsabilità diffusa, quindi, è probabilmente la sola risposta possibile per trasformare le prospettive dei modelli di sviluppo, basandole non più sul supporto funzionale dei fattori uomo e territorio ad una logica di profitto, ma sull'evidenziazione degli interessi sociali, delle specificità culturali e della coscienza dei luoghi; ma ciò può avvenire solo attraverso una rivoluzione in grado di anteporre valori condivisi ad interessi di parte, ed attribuire ad essi un ruolo realmente prioritario e non più soltanto residuale.

Il cambiamento, infatti, se gestito attraverso modelli sistemici può essere efficacemente anticipato per mitigarne i costi sociali, ma ciò è possibile solo se si promuove una cultura organizzativa in grado di contribuire ad uno sviluppo complessivo del territorio in cui si opera, e ciò è possibile solo aprendo il dialogo a nuovi attori e facendo sistema.

In questo senso, allora, la teoria della responsabilità sociale d'impresa è veramente una teoria sovversiva , in quanto postula uno sviluppo capace di garantire una crescita sostenibile ed equilibrata, affrontando le sfide poste da un contesto di sempre più accentuata globalizzazione. Può, dunque, rappresentare il modo migliore per fare rete e creare capitale sociale, mettendo in atto un processo di governance multilivello che trova continuità nell’impegno, nella condivisione e partecipazione di tutti i soggetti coinvolti. (© riproduzione riservata)
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