Lo sviluppo sostenibile / Agenda 21

Agenda21 è un documento d'intenti ed obiettivi programmatici che analizza, in una visione intersettoriale integrata, i diversi aspetti dimensionali presenti (economico, sociale ed ambientale); le fasi di conservazione e di gestione delle risorse; l'importanza delle specificità locali, evidenziando che "ogni amministrazione locale dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni e le imprese, ed adottare una propria agenda locale […] ed attraverso la consultazione e costruzione del consenso acquisire le informazioni necessarie per formulare le migliori strategie". I 40 capitoli in cui è suddiviso il programma, trattano le problematiche di vari settori dello sviluppo (agricoltura, pesca, attività estrattive, produttive, trasporti, demografia) ed individuano il ruolo e le azioni che ciascuno degli attori può avviare per raggiungere obiettivi di sostenibilità.

Il concetto di Agenda21 Locale, quale processo multi-settoriale e partecipativo, viene elaborato e promosso dall'International Council for Local Environmental Initiatives (ICLEI) come piattaforma di riferimento per le autorità locali al fine di realizzare uno sviluppo sostenibile; successivamente, viene integrato negli obiettivi di Agenda21 per concretizzare il principio di sussidiarietà ritenendo, cioè, che i problemi possono essere risolti in modo più soddisfacente al livello territoriale ed amministrativo in cui si presentano. Si tratta di uno strumento volontario di governance, un processo dinamico che prevede diverse fasi di lavoro con la partecipazione di molteplici interlocutori, per giungere alla definizione di un Piano di azione in modo condiviso e realizzare politiche e programmi sostenibili.

Gli elementi che deve sempre prevedere si possono esplicitare: nella partecipazione, ovvero nel coinvolgimento attivo e rappresentativo di tutti gli stakeholder; in un approccio interdisciplinare, che utilizza diversi saperi nell'analisi e progettazione delle azioni da realizzare; in un approccio integrato, che focalizza l'ambito di analisi sull'interazione tra le problematiche e sull'utilizzo di molteplici strumenti; nella responsabilità, come impegno di ogni singolo attore nell'attuare comportamenti per obiettivi più generali; nella continuità, come fattore di crescita qualitativa, ovvero di sviluppo di capacità relazionali, e quantitativa, ovvero di risultati raggiunti.

Le fasi del processo di attuazione di A21L possono essere così riassunte: - l'audit urbano; prima di definire progetti ed azioni per uno sviluppo locale sostenibile, infatti, è necessaria un'analisi delle problematiche esistenti; una fase di ricognizione, audit, assessment, che avviene tramite la raccolta di dati aggiornati e verificabili sullo stato dell'ambiente e sulla situazione sociale ed economica), ma anche sulla base delle percezioni e conoscenze dei singoli. Tali attività preliminari costituiscono una documentazione aggiornata su aspetti quantitativi, qualitativi e gestionali, che evidenzia punti di forza e criticità esistenti, ed i cui risultati vengono poi sottoposti alla valutazione degli stakeholder per definire i principi generali di una visione condivisa di sostenibilità di lungo periodo e tradurla in un documento d'intenti programmatici; - la consultazione permanente della comunità, per un monitoraggio costante del processo; - l'attuazione del Forum, l'assemblea di coordinamento che orienta e controlla il processo, il luogo di confronto e coinvolgimento della comunità, che svolge le sue attività in diversi gruppi di lavoro tematici, coadiuvati da un facilitatore, cui partecipano i rappresentanti dei vari settori della comunità insieme al personale dell'amministrazione; - la definizione dei target; formulati gli obiettivi generali e le azioni da realizzare, quindi, devono essere individuate le priorità d'intervento ed i target (obiettivi specifici e misurabili), e valutate le opzioni d'attuazione in termini d'impatto ambientale e sociale, di rapporto costi/efficacia, di fattibilità tecnica, di risorse disponibili e tempi di realizzazione, degli interventi già esistenti, e delle possibili opzioni attuative; - il piano d'azione, per predisporre programmi tematici per ogni target; un passaggio che prevede la definizione delle fonti informative, interventi e strumenti economici e normativi, ma anche un'analisi di compatibilità e coerenza con i principi generali della visione di lungo termine, e determinazione di scadenze e responsabilità. Poi, si elabora una bozza per essere sottoposta al Forum per eventuali integrazioni e modifiche, ed infine si redige il Piano d'azione definitivo; - il monitoraggio e la valutazione periodica, per verificare il grado di realizzazione dei programmi rispetto al target stabilito e, se necessario, i dovuti aggiustamenti per il loro adattamento; una fase finalizzata a determinare l'efficacia complessiva dei programmi portati a termine, valutandone risultati e cause di eventuali insuccessi con indicatori qualitativi e quantitativi, sulla cui base si passa, poi, alla revisione dell'intero processo per aggiornare il Piano con nuovi target ed azioni appropriate al raggiungimento di una maggiore efficacia per quelli precedentemente definiti, in un'ottica di miglioramento continuo.

Tali fasi costituiscono un iter promosso dall'International Council for Local Environmental Initiatives, ICLEI, che, pur non essendo l'unico possibile e con adattamenti ai contesti ed alle condizioni locali, rappresenta un percorso consolidato, riconosciuto a livello internazionale, che permette un confronto sullo stato di attuazione ed il grado di miglioramento dei processi di A21Locale rispetto alle varie fasi ed ai vari paesi. Su questa base, negli ultimi anni sono state elaborate diverse esperienze per promuovere progetti ed iniziative tra cui, in particolare, la Campagna per le Città Europee Sostenibili, istituita in occasione della Conferenza di Aalborg del 1994, per promuovere progetti ed iniziative per la sostenibilità a livello urbano in collegamento con i programmi dell'Unione Europea.

Il grado di evoluzione delle esperienze di A21L varia significativamente a livello europeo; nei paesi del Nord-Europa, in particolare Inghilterra, Olanda e Paesi Scandinavi, i processi di A21L sono iniziati dalla metà degli anni Novanta con un'ampia diffusione ed un consistente impulso da parte dei governi centrali verso una continua evoluzione dei processi ed una sempre maggiore integrazione delle politiche di sostenibilità; ma, negli ultimi anni, la tendenza sta cambiando ed i paesi mediterranei, in particolare Spagna ed Italia, si segnalano come i centri in cui si manifestano i maggiori fermenti di coinvolgimento, da parte delle autorità locali, sull'A21L.

In Italia, l'attivazione concreta di tali processi e delle iniziative e strumenti di supporto sono, quindi, abbastanza recenti, sebbene il governo avesse deliberato nel 1993 un Piano nazionale per lo sviluppo sostenibile in attuazione dell'Agenda 21 per ratificare le dichiarazioni di Rio. Infatti, solo dal 1996 il concetto di sviluppo sostenibile, nella sua dimensione urbana, è stato ripreso esplicitamente con la creazione di un Gruppo di lavoro sulle città sostenibili; un ulteriore passaggio, poi, si è registrato nel 1998 con l'approvazione del Nuovo Programma per la Protezione dell'Ambiente che prevedeva uno specifico settore d'intervento in merito agli strumenti per la sostenibilità, la realizzazione d'iniziative pilota nelle città medio-piccole e la promozione di un Premio annuale per le Città Sostenibili. Un fondamentale impulso si è, poi, registrato con la costituzione del Coordinamento Nazionale Agende 21 Locali, costituito a Ferrara nel 1999, cui aderiscono centinaia di enti tra amministrazioni locali (tra cui emerge, in quanto a sviluppo di esperienze, l'Emilia Romagna) ed organismi privati, per rispondere all'esigenza di un più ampio e strutturato confronto per: monitorare, diffondere e valorizzare le esperienze in corso; favorire lo scambio d'informazioni; attivare momenti di formazione; favorire progetti di partnership su ricerche e progetti; stimolare il coinvolgimento e l'impegno delle amministrazioni nei network internazionali. (© riproduzione riservata)
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