Lo sviluppo sostenibile / La sostenibilità dello sviluppo

Il concetto di sviluppo sostenibile sintetizza, quindi, il problema di come rendere compatibili le esigenze dell'economia con le ragioni dell'ambiente; riflessioni scaturite dalla consapevolezza di una sostanziale contraddizione tra crescita e scarsità di risorse, e dalla contestuale riduzione della capacità ambientale di assorbire rifiuti ed emissioni inquinanti. La sostenibilità rappresenta, dunque, una visione globale del concetto di sviluppo, il che evidenzia come i due fattori devono procedere di pari passo: la prima, quale precondizione per uno sviluppo duraturo; il secondo, quale modo per amministrare le risorse ed affermare, allo stesso tempo, tre diverse condizioni dell'equità: la locale, l'interregionale e l'intergenerazionale.
A differenza di quello economico, così come normalmente concepito, quindi, sviluppo sostenibile non significa solo una creazione di ricchezza, ma anche una salvaguardia delle risorse e la garanzia di un'equa distribuzione fra le diverse generazioni, tramite: l'inclusione di interessi più ampi negli aspetti gestionali delle risorse e del territorio; la progettazione di un'innovazione economica e sociale capace di produrre un reale e diffuso cambiamento della qualità della vita; la conservazione ed il possibile miglioramento della condizione che il sistema terra propone. E' necessario, quindi, trovare un'integrazione fra tutte le dimensioni e gli obiettivi, spesso contrapposti, e ciò può avvenire solo attraverso un'attenta gestione e modificazione degli attuali modelli di produzione e consumo per rispettare la capacità di carico dell'ecosistema e trasmettere, almeno, l'attuale stock di risorse di cui si dispone.
Un ulteriore fondamentale concetto, poi, è quello dell'ecoefficienza, del soddisfacimento della qualità della vita rispettando i limiti della capacità di carico degli ecosistemi (carrying capacity), del come minimizzare i coefficienti di usura ambientale tramite metodologie sostenibili di progettazione e produzione, per salvaguardare il capitale naturale (l'insieme dei sistemi naturali - mari, fiumi, laghi, foreste, flora, fauna, territorio - e del patrimonio artistico e culturale presente nel territorio); un approccio per fare di più e meglio con un minor uso di risorse.
La sostenibilità, quindi, deve essere intesa come l'elaborazione di un processo volto a raggiungere obiettivi di: - efficienza, con un profondo ripensamento dei principi convenzionali della produttività, in base ai quali un sistema economico è tanto meglio organizzato quanto più grande è il divario tra costi e ricavi. L’efficienza, infatti, è tanto più alta quanto più ridotto è l’uso di risorse non rinnovabili e tanto più intenso quello di risorse rinnovabili; ne deriva che l’ambiente e la qualità della vita devono essere considerati non più come esternalità, ma endogeni al sistema; - equità sociale, nell'accezione intragenerazionale (intesa in un determinato momento storico, come l’eguale diritto di tutti i popoli della terra di partecipare allo sviluppo), ed in quella intergenerazionale (intesa come il diritto delle generazioni future di godere delle stesse opportunità di cui godono le presenti, mettendo in questo modo l’accento sul concetto di responsabilità sociale); - integrità ambientale, intesa come la salvaguardia degli ecosistemi, della diversità biologica e della tutela degli aspetti estetici e culturali che definiscono la qualità dell'ambiente.
Adottare un modello di sviluppo sostenibile, allora, vuol dire trovare un equilibrio dinamico tra diverse dimensioni e, dal momento che è difficile massimizzarle contemporaneamente, è allora indispensabile attuare: - un processo di partecipazione, per esprimere e rispecchiare tutti i diversi giudizi valoriali (una strategia, infatti, sarà tanto più condivisa e sostenibile quanto più i portatori dei vari interessi, gli stakeholder, avranno partecipato alla sua definizione); - un processo di determinazione degli obiettivi, per trasformare i sottesi concetti qualitativi in rilievi quantitativi, attraverso l'introduzione di indicatori di sostenibilità che considerano la solidarietà sociale e la responsabilità ecologica al pari dell'efficienza economica.
Sono stati, così, elaborati diversi approcci teorici ed operativi, e si sta evolvendo e diffondendo anche una gamma di strumenti gestionali ambientali, finanziari e sociali orientati ad un'ottica di sostenibilità: sistemi di gestione ambientale (Reg. U.E. EMAS, ISO14001); analisi del ciclo di vita dei prodotti (LCA); etichettatura ecologica (Ecolabels); valutazioni di impatto ambientale (VIA); eco-design; politiche integrate di prodotto; acquisti verdi (Green Purchasing); auditing sociale (SA8000); rating sociale ed ambientale; finanza etica ambientalmente e socialmente responsabile; contabilità ambientale; reporting ambientale; Agenda 21 Locale. (© riproduzione riservata)
__________
> Lo sviluppo sostenibile / I processi della partecipazione
> Lo sviluppo sostenibile / Agenda 21
> Lo sviluppo sostenibile / Le linee comunitarie
> Lo sviluppo sostenibile / Una prospettiva di governance