L'uomo e l'ambiente / I primi segnali di tutela ambientale
Tuttavia, l'espressione più importante d'utilizzo esclusivo del territorio è quella delle riserve di caccia, ad uso dei notabili come privilegio legato al loro status, progettate e realizzate da tutte le dinastie europee e trasformate poi, in gran parte, al mutare delle condizioni storiche e sociali, in parchi naturali. Si palesano, però, anche dei segnali d'attenzione nel preservare il territorio da uno sfruttamento eccessivo, di cui è ancora possibile trovarne traccia in alcune attuali disposizioni che derivano da antiche consuetudini relative all'utilizzo dei boschi e delle acque; in Piemonte, ad esempio, dove il Bosco della Partecipanza di Trino, oggi parco naturale regionale, è governato con regole che rispecchiano quelle dettate, nel 1202, dal donatore alle famiglie che partecipavano alla sua gestione. Particolare interesse in tal senso viene espresso anche dalla Repubblica di Venezia, che tutela i Boschi del Montello e la Foresta del Cansiglio per disporre del legname sufficiente alle esigenze dell'Arsenale, attua un'accurata regimazione idraulica, da cui dipende l'equilibrio della laguna, ed istituisce a Padova, nel 1545, il primo orto botanico europeo per lo studio e l'osservazione della natura, l'evoluzione scientifica del medioevale giardino dei semplici.
Si tratta, comunque, di atti specifici e circoscritti che non riflettono una visione sistematica della tutela ambientale; l'emergere e l'affermarsi della borghesia nei secoli seguenti produce, invece, una concreta trasformazione nella percezione di queste tematiche, ed incrementa in maniera decisa la domanda di protezione contro le alterazioni provocate dall'utilizzo sempre più intenso delle risorse naturali, anche a seguito degli effetti della rivoluzione industriale e delle conseguenti e crescenti trasformazioni del territorio.
Un documento del 1826, che stabilisce un regime di conservazione per i boschi di Montecalvo, San Vito, Carditello ed il demanio di Calvi, nel Regno delle due Sicilie, e quelli istitutivi la Hot Spring Reservation in Arkansas, nel 1832, e la Foresta di Fontainebleau, nel 1853, possono essere considerati i primi importanti atti di salvaguardia del territorio del diciannovesimo secolo istituiti, però, con una valenza impostata soprattutto su considerazioni di carattere estetico e contemplativo che riflette ancora il pensiero romantico dominante. (© riproduzione riservata)
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